Ecco una regola aurea di comportamento: quando siamo indecisi su quale sia peggiore tra due o più mali, occorre guardare a cosa ne pensa il Nemico. Da questo punto di vista, lui non sbaglia mai.
Cosa intendo dire? Esempio pratico, praticissimo: per la Rivoluzione cosa è più utile, difendere il femminismo o l’immigrazionismo? Infatti, è palese a tutti che le due cose sono inconciliabili: o si vantano i diritti delle donne o si vantano i diritti della sharija. Semplice.
Ebbene, da sempre, i figli, servi e buffoncelli di corte della Rivoluzione hanno dato prova che tra il male interno del mondo una volta cristiano – ovvero il femminismo – e quello proveniente dall’esterno – ma sempre per vie interne – ovvero l’invasione immigrazionista, specie islamica, quello a cui tengono di più è il secondo. E di gran lunga.
Negli spettacoli, nei talk-show, specie quelli condotti da femmine, sui media, nei luoghi di cultura, ovunque, da anni, si nota questo: a partire ovviamente dalle femministe stesse, le quali da quanto esiste l’immigrazione islamica – ovvero l’immensa occasione di tornare in auge trovando finalmente senso alla propria esistenza – sono sparite del tutto, se non per rivendicare le follie genderiste. Se ci fate caso, quando vi sono contrasti tra “usi” degli immigrati e diritti delle donne, difendono sempre i diritti della civiltà che ci sta invadendo. I diritti delle “risorse”, e buonanotte al secchio per le donne.
Ed eccoci al caso strano della Debora Serracchiani, avvenuto qualche tempo fa. Sempre in prima linea in tutto il fetore della sovversione antiumana (non ne facciamo un’eroina, è un soldato ligio al dovere e nient’altro), ha avuto l’ardire, da buona femminista, di dimenticarsi il suo ruolo e per un miliardesimo di secondo usare il cervello, sempre naturalmente secondo gli schemi con cui è stata “costruita”, affermando che è scandaloso che chi viene ospitato con tutti i riguardi ricambi violentando donne. Sennonché, le è sfuggito che questi schemi ormai sono superati: la Rivoluzione, sua padrona, ora se ne frega altamente delle donne. Ora, il comando di scuderia è: “invasione”! Quindi, immigrazionismo senza freni. E se le donne vengono violentate… in fondo che male c’è? Si incrementa la nuova razza costituenda…
Conclusione per tutti noi: ancora una volta insisto su un punto scomodo, che mi isola, che mi fa apparire meno gradito, ma sul quale non vengo meno, per il semplice motivo che è verissimo. Di tutti i fronti di attacco della Rivoluzione antiumana odierna, quello a cui essa tiene di più oggi è l’invasione immigrazionista. Più del gender (tanto è vero che sono un poco in difficoltà… lo devono rilanciare). Più di ogni altro aspetto sovversivo e infernale.
Questo dovrebbe essere di lezione per tutti noi. Combattere su ogni fronte, difendere il bene sempre, ma tenendo presente che oggi il Nemico avanza a tutto spiano anzitutto sul fronte della distruzione degli italiani e di quanto rimane della Cristianità.
Con una aggiunta essenziale, sulla regola aurea. Ovvero che oggi, oltre a guardare cosa fa il nemico, basta guardare anche cosa fanno, quotidianamente, coloro che dovrebbero essere i primi amici, i nostri padri. E così ogni dubbio è tolto…
Il male più incombente, oggi, che piaccia o meno, che lo si accetti o meno è l’immigrazionismo. Stanno entrando a milioni, per cambiarci per sempre. E con la complicità di tutti. Serracchiani docet. E non solo.
Bisogna combattere a 360°, per salvare gli italiani – e tutti – a 360°. A partire dai bambini.
Abbiamo l’obbligo e la gravissima responsabilità di lasciare ai nostri figli ciò che i nostri padri e antenati hanno trasmesso a noi e conservato per millenni a noi. A partire dalla Fede, dalla legge morale e naturale, dalla civiltà, dalla cultura, dalla italianità.