Il “pater familias” è l’istituzione naturale sulla quale si fonda la civiltà umana, e che è sempre stata difesa ed elogiata dalla nostra società, tanto in età classica che in età cristiana (perfino in età “borghese”, almeno fino a qualche decennio fa).
Istituzione costituita da due concetti tanto naturali quanto meravigliosi: “pater” e “familias”.
Ma ogni vero padre sa che lui è tale solo perché vi è una madre, e una famiglia esiste sono in quanto vi è una moglie.
Nell’unità di un marito e di una moglie, di un padre e di una madre, nel rispetto sanamente gerarchico dei differenti ruoli, si fonda la società umana e il primo cardine per la salvezza di ogni essere umano.
Ovvero, sull’amore naturale fondato sul matrimonio che produce, se Dio vuole, figli.
La odierna guerra agli uomini, ai mariti, ai padri, ha come unico scopo la distruzione fisica del padre, della famiglia, del matrimonio, dell’amore familiare, della natura, del piano di Dio.
E pure della donna, in quanto moglie e madre.
La riprova risiede in coloro che portano avanti questo odio divisore.
Mai come in questi giorni dobbiamo difendere la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna (l’unica famiglia possibile) e sul ruolo del pater familias: voi donne dovreste essere le prime a difendere anche tale ruolo, visto la molto frequente incapacità degli uomini odierni ad esserne all’altezza, a concepirlo perfino. Tutta l’infelicità femminile della società d’oggi nasce, al contrario di quanto tutti credono, dalla scomparsa del pater familias (sia come padre che come marito), che produce donne disadattate e confuse, che vogliono fare gli uomini e si ritrovano sole e infelici. E il tutto ricade pure sui figli.
Il Pater Familias è il cardine della società, come la donna, moglie e madre, ne è la chiave. Siamo sotto attacco, e pertanto dobbiamo reagire: chi è sposato rispetti i ruoli e salvi il grande dono che ha ricevuto, chi non è sposato cerchi il suo cardine o la sua chiave. Oggi non più solo per necessità, non più solo per piacere: oggi è anzitutto un dovere.
E, visti i tempi, è altamente consigliabile il mantenimento dell’italianità. Superfluo spiegare il perché.
Solo, occorre capire che tutto ha un prezzo, e qui il prezzo è la necessaria rinuncia a se stessi per ottenere e meritare il proprio completamento.