Care amiche e cari amici,
in politica vige la regola contraria a quella della vita privata.
Fidatevi di chi parla. Può sbagliare, ma vi permette di conoscere il suo pensiero. Può mentire, ma le bugie, soprattutto se pubbliche, hanno le gambe corte.
Fidatevi poco di chi parla poco. Pensa di più di quello che dice.
Non fidatevi per niente di chi non parla mai e non dice mai nulla di pubblico né dissente mai. Non fidatevi di chi non è sgradito a nessuno. Potete stare certi che si adatterà a ogni vincitore e comandante.
Diffidate di chi vi dirà che il nemico è ragionevole o corteggia i suoi servi. Vuole anche lui “entrare nel giro”.
Il carrierismo in politica è inversamente proporzionale alla limpidità. Non dimentichiamolo mai.
Ogni riferimento a persone e cose è volutamente non casuale: è tempo ormai che tutti i sinceri e gli onesti inizino a guardare in faccia alla realtà per quello che è e alle persone per quello che sono e a fare le loro scelte.
Il tempo di Cappuccetto è finito. Ora sono i giorni dei lupi, dei gatti e delle volpi, di Lucignolo e Mangiafuoco.
Arriverà il lieto fine, ma per ora è guerra. E non è solo e sempre esterna. Il nemico ha mille tentacoli per introdurre i suoi uomini nel nostro esercito o per attirare i nostri al so servizio.
Mi dispiace fare sempre la parte del guastafeste, ma così è.
Diffidate dei carrieristi, anche quando dicono e fanno il bene. Lo faranno solo fino a quando ne avranno vantaggio.
Confidate in chi non trae vantaggi ma solo guai. E’ un idealista e paga il suo prezzo. Ce ne sono ancora e sono i soli di cui potersi fidare.
Ovviamente, se sono al servizio della Verità e del Bene.
E diffidate di chi ve li mette in cattiva luce. Lo fa perché non è idealista… E la coscienza è un morso profondo.